Tutti dovremmo avere un manifesto
Esempi storici e virtuosi per ispirarti a scrivere il tuo manifesto della comunicazione
Curiosità 🧐: Perchè dovresti fare un manifesto della tua comunicazione
Anticipo che ho una fissazione per i manifesti ideologici. D'altra parte ognuno ha le fissazioni che si merita.
La parola manifesto deriva dal latino manifestus, di formazione sconosciuta, che significa chiaro, evidente, offerto apertamente alla vista. Da qui si capisce che un manifesto intellettuale é la comunicazione chiara della propria idea, della propria visione. Una presa di posizione per ispirare comportamenti.
Uno dei primi manifesti della storia é il Manifesto Futurista, scritto da Filippo Tommaso Marinetti nel 1909, e pubblicato su Le Figaro. Un testo che scardinava le regole dell'arte, del buon senso, della tradizione. Un inno alla velocità, al progresso, alla rottura, nato per “1. […] cantar l’amor del periodo, l’abitudine dell’energia e alla temerità”. Scritto volutamente in modo provocatorio e eccessivo aveva il chiaro obiettivo di prendere una posizione, lasciare il segno.
Fu il primo di una serie di manifesti per comunicare la visione del movimento futurista, tra cui mi piace ricordare il Manifesto della cucina futurista del 1930 dove, tra i diversi punti, si suggerisce “[…] l'abolizione della pastasciutta, assurda religione gastronomica italiana” e dove si afferma che "si pensa si sogna e si agisce secondo quel che si beve e si mangia."
si pensa si sogna e si agisce secondo quel che si beve e si mangia
Nel tempo, i manifesti si sono evoluti da strumenti d’avanguardia a dichiarazioni collettive, fatte di potenti impegni quotidiani. Uno dei miei esempi preferiti, e forse anche uno dei più utili oggi, è il Manifesto della Comunicazione Non Ostile.
Si tratta di dieci punti, dieci piccoli promemoria che vogliono migliorare lo stile e il comportamento di chi sta in Rete, suggerendo dei principi utili a comportamenti rispettosi e utili. L’obiettivo è sensibilizzare le persone all’uso delle parole e creare un Internet migliore, che sia più accogliente e sicuro per tutti. (Tra parentesi ti consiglio anche di iscriverti alla loro newsletter, dove trovi sempre casi di cronaca legati all’importanza della comunicazione non ostile.)
Al primo punto leggiamo:
Virtuale è reale. Dico e scrivo in rete solo cose che ho il coraggio di dire di persona.
Questa frase andrebbe messa a lettere cubitali sui monitor di ogni singolo individuo che acceda ai social ogni giorno. Perchè, anche il recente episodio del professore che ha augurato la morte alla figlia della Meloni, ci dà subito l’idea di come ancora oggi non ci sia consapevolezza di quanto sia reale il virtuale. Ma non divaghiamo.
E a proposito di attualità, nel 2024 il New York Times ha messo nero su bianco i principi che regolano l’uso dell’intelligenza artificiale nella sua redazione. Tre punti che comunicano con chiarezza i limiti e la trasparenza nell’utilizzo, oltre alla centralità del giudizio umano. Non si tratta solo di tecnologia, ma di responsabilità editoriale. Una posizione netta, pubblica, che rivendica l’importanza di avere criteri, e non solo strumenti, nel lavoro quotidiano dell’informazione.
Sulla scia di queste riflessioni, e della mia passione per i manifesti, ho voluto sperimentare anche io. Durante le lezioni sull’uso dell’Intelligenza Artificiale sul lavoro, che ho tenuto per gli studenti di ITS SATI, abbiamo costruito insieme un manifesto sull’uso etico dell’IA in azienda. Dal nostro lavoro in aula sono venuti fuori 4 punti, che ogni azienda dovrebbe sottoscrivere e far sottoscrivere al proprio personale:
Garantiamo che l'uso che facciamo dell'Intelligenza Artificiale rispetti la riservatezza dei dati aziendali e personali, proteggendo informazioni sensibili e informando in modo trasparente gli interessati.
Un'IA senza supervisione umana è come un aereo senza pilota: può volare ma chi ne risponde se cade? Siamo noi il “pilota” dell'IA e dunque responsabili dei risultati che essa elabora. Anche quando le decisioni sono automatizzate la revisione e la responsabilità restano legate alle capacità umane.
Informiamo in modo trasparente l'utilizzo di sistemi di IA, promuovendo un'innovazione consapevole e rispettosa dei principi etici, a tutela dei clienti, dei collaboratori e della collettività.
L’uso dell’IA deve essere trasparente ed etico, per garantire fiducia, responsabilità ed evitare discriminazioni.
E poi c’è il mio manifesto, quello della newsletter che stai leggendo. Non è inciso nel marmo, ma è scritto con inchiostro gentile e un pizzico di ironia. Parla di empatia, di bellezza, di creatività senza filtri. Di comunicazione che non urla, ma accompagna. Di parole che provano a costruire, più che a impressionare.
Tutto questo lungo preambolo per invitarti a scrivere il tuo manifesto. Non deve essere perfetto, né poetico. Basta che sia vero. Che dica chi sei, cosa scegli e cosa lasci fuori. Perchè scrivere un manifesto della tua comunicazione? Perchè oggi comunicare è un atto di responsabilità e scrivere il proprio manifesto è un atto di cura per chi ti legge, ti ascolta, ti guarda.
Oggi comunicare è un atto di responsabilità e scrivere il proprio manifesto è un atto di cura per chi ci legge, ci ascolta, ci guarda.
Creatività😍: l’IA per esplorare la propria creatività e trasformarla in arte






Uno degli usi più smart che si possa fare dell’Intelligenza Artificiale è quello di trasformare le nostre idee in realtà. Un esempio fantastico è il progetto AI Urban Installations di Andrea Olivari, che grazie all’IA ha dato vita alle sue visioni di installazioni di arte urbana.
Senza l’aiuto dell’IA, realizzare un progetto del genere sarebbe stato molto complesso, sia dal punto di vista economico che bruocratico. Ma grazie ad un uso sapiente dello strumento, Andrea è riuscito a creare e condividere le sue installazioni, aprendo la porta anche a chi vorrà realizzarle davvero, partendo proprio dalla sua immaginazione.
Consigli non richiesti 🦄
Non aspettare a fare il tuo manifesto. È qualcosa di rivoluzionario, una presa di posizione importante. Anche se decidi di non condividerlo online, fallo per te, per la tua chiarezza, la tua visione, il tuo progetto di business.
Tre consigli pratici per iniziare
Usa un linguaggio incisivo e simbolico
Sintetizza la tua visione in pochi punti o frasi
Non descrivere, ma dichiara un impegno chiaro
Cose a caso per meravigliarti🌈
Ho finito “Da qualche parte al di là del mare”, sequel de “La casa sul mare celeste” di T.J. Klune. Il primo assolutamente da leggere, il sequel poteva essere meglio anche se ci sono importanti messaggi.
Statistiche assurde che hanno a che fare con la tua nascita. Esempio: il mio cuore ha battuto almeno 1,838,790,821 …and counting!
Il meraviglioso Atlante delle emozioni.
Se ti sei persə Meriggio di Gabriele D’Annunzio, un inno all’estate
Sciantosa: donna seduencete e appariscente. Parola desueta, italianizzata dal francese nel corso del 1800 che inizialmente indicava una cantante che si esibiva nei caffè.
Questo È davvero interessante, Valentina! Grazie per aver scritto. Pensavo che sarebbe fantastico offrire un corso in diverse università di Firenze su come usare i social media in modo più etico, e questo potrebbe essere un ottimo modo per farlo. Dovremmo proporre un corso insieme!